Una sfida dal vivo tra poeti, a colpi di versi. È questo il succo di un poetry slam, competizione-performance nata negli Stati Uniti sull’esempio delle sfide tra rapper e che ha iniziato a diffondersi rapidamente anche in Italia.
 A portare il Poetry Slam ad Anghiari è stata l’unione d’intenti tra due associazioni culturali: Il Fondino di Città di Castello ed Effetto K.
I poeti provenienti da altre zone d’Italia sono dei veri e propri big della poesia, con pubblicazioni importanti alle spalle e collaborazioni con prestigiose riviste. Gli otto autori si contenderanno la vittoria sfidandosi in più manche a eliminazione, in ogni manche dovranno leggere un proprio componimento, preferibilmente inedito; una delle peculiarità di questa tenzone poetica è la presenza della giuria popolare, estratta a sorte tra il pubblico, che con i suoi voti decreterà il vincitore finale.
Giuria a parte, il compito di coordinare i poeti sul palco nel mondo dei poetry slam è prerogativa dell’MC (ovvero Master of Ceremony), termine preso dal mondo dal rap. I primi due classificati del 15 febbraio saranno qualificati per la finalissima nazionale, da disputarsi in primavera a Bologna.

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