L’impegno a conservare la memoria collettiva di queste terre (Anghiari e la Valtiberina), si è tradotto in progetti speciali come quello di Renicci, per ricordare i morti del Campo d’Internamento Fascista e Badogliano n. 97.
“File ininterrotte di uomini laceri e affamati lasciano la stazioncina di Anghiari per raggiungere il campo di concentramento di Renicci. Sono “ribelli” sloveni, deportati dopo l’occupazione delle loro terre da parte delle truppe tedesche e italiane, avvenuta nella prima parte del 1941. Inizia così per loro un periodo di patimenti, privazioni, malattie.” (Daniele Finzi)
- Anarchici a Renicci
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- Giorno della Memoria 27-Gennaio-2014
Gli Anarchici a Reniccci
Nel Campo di Renicci, oltre a migliaia di Slavi, vennero internati detenuti politici provenienti da Ventotene e da altre zone di detenzione. Fra questi molti anarchici.
Abbiamo raccolto e raccontato le vicende che segnarono il “prima” e il “dopo” di questi anarchici internati:
dalla significativa provenienza da Ventotene, punto di raccolta – fino al luglio 1943 – di gran parte degli antifascisti confinati, fino alla partecipazione (dopo Anghiari) degli anarchici “evasi” dal Campo di Renicci per lottare contro i nazi-fascisti.
Una lotta comune con tanti esiti differenti: dal veronese Domaschi passato per il camino di un lager nazista a quelli fucilati. Da Alfonso Failla al piacentino Canzi, che diverrà comandante della XIII Zona Partigiana.
In quest’ottica, unitamente con le vicende degli Slavi e di altri, Renicci è stato un ulteriore crocevia – poco conosciuto, ma molto significativo – della nostra storia.
Sono intervenuti:
Aurora Failla, figlia di Alfonso Failla, internato a Renicci
Paolo Finzi, Direttore di «A» rivista anarchica
Giorgio Sacchetti, Università di Trieste
Barbara Croci, Assessore ai Beni e Attività Culturali del Comune di Anghiari