Il teatro-cena del Poggiolino:
Tovaglia a Quadri
Un luogo teatrale, denso di significati per i suoi abitanti, è la Piazzetta del Poggiolino, dove da 24 anni si tiene Tovaglia a Quadri, la “cena toscana con una storia da raccontare in quattro portate“.
Un evento fortemente identitario, che fa registrare da sempre il tutto esaurito, con 1400 spettatori ogni anno e presenze sui network televisivi locali, nazionali ed internazionali. Tovaglia a Quadri coinvolge tutti gli abitanti di Anghiari, poiché raccoglie le memorie di tutti (del centro storico, così come delle frazioni e delle famiglie più lontane dalla Piazza del Poggiolino) e le confronta, senza fare sconti a nessuno, con garbo e ironia.
Tutto questo accade mentre il pubblico cena (sopra le famose tovaglie a quadri della storica manifattura anghiarese) e gli attori-abitanti raccontano affacciati a porte e finestre che danno sulla Piazzetta. Il Teatro, il buon cibo e la vita quotidiana, una formula antica almeno quanto le mura di questo splendido borgo toscano.
La poetica di Tovaglia a Quadri
“Gradualmente, con lo scorrere degli anni e delle portate, si è passati dal racconto dei fasti di una celebre cortigiana locale approdata in Vaticano (L’Anghiarina, appunto), al problema degli immigrati che qui sono molti e rendono possibili le grandi coltivazioni di tabacco pregiato. Il cibo in questo caso diviene veicolo di verità anche assai amare. E non è detto che non sia salutare qualcosa di indigesto che rovesci l’affermazione di Brecht, procurando una sana acidità al nostro torpore di cittadini e spettatori annebbiati dal conformismo omogeneizzato” (Gianfranco Capitta, Un soffritto che fa scena)
Le generose parole di uno dei più grandi critici italiani (Gianfranco Capitta), chiariscono ed inquadrano bene il significato profondo della Tovaglia a Quadri: il rovesciamento degli stereotipi oleografici e gastro-alimentari nei quali sta sprofondando anche questo angolo orientale di Toscana, la fuga dagli stereotipi vernacolari da intrattenimento, e da ultimo un rito collettivo, dove si mangia si canta si ride e si digerisce, a volte male, una realtà locale con specchi e riferimenti a rapporti e relazioni universali. Il tutto senza mai rinunciare a sceneggiature che attingono ad un grande patrimonio di battute e di originale comicità toscana, che gli spettatori affezionati sanno ormai a memoria e che vantano numerosi tentativi d’imitazione.
Recentemente Michele Serra, in una delle sue “amache”, ha così definito Tovaglia a Quadri: “ci sono momenti in cui l’Italia sembra un miracolo, e gli italiani un popolo invincibile. Si sa che poi non è così, almeno non del tutto. Ma ci si domanda, in sere come questa, come è possibile che tanta bellezza e tanta intelligenza, stratificate nei secoli, non ci abbiano reso immuni da qualunque debolezza, qualunque disgrazia” (La Repubblica, Amaca del 18 agosto 2015).
Il libro di Tovaglia a Quadri
Tutte le Storie (1996-2008)
Novità assoluta è la pubblicazione delle 13 storie di Tovaglia a Quadri in un libro che è stato presentato al pubblico ai primi di dicembre del 2009.
Un volume unico, curato ed elegante, corredato di note e riferimenti storici che guideranno il lettore, anche il non toscano, ad una divertente e appassionata lettura dei nostri testi.
Un’appendice fotografica completa la pubblicazione.